IBCLC – Approfondimento

La figura della consulente IBCLC

Che significa IBCLC?

IBCLC ® (International Board Certified Lactation Consultant, ovvero “consulente professionale in lattazione certificata dall’Ente Internazionale”) è la sigla che identifica i Consulenti Professionali in allattamento materno, che hanno ricevuto questo riconoscimento dall’ente internazionale IBLCE come certificazione della qualità del loro lavoro e preparazione nel settore dell’allattamento al seno.

La certificazione IBCLC ha una validità di 5 anni, dopo i quali il consulente deve rinnovarla alternativamente per titoli od esami.

Fondato nel 1985, l’IBLCE ® è un ente di certificazione professionale che stabilisce i requisiti relativi all’ammissibilità, alle modalità d’esame, all’esperienza e ai principi etici necessari per ottenere la certificazione come Consulenti professionali in allattamento materno. Sono stati fino ad oggi (dati 2018) certificati oltre 30.000 consulenti in 108 paesi.

A riprova della serietà della certificazione, l’IBCLE a sua volta è accreditato dal NCCA, l’ente di accreditamento dell’Institute for Credentialing Excellence. Nel 1988 il programma per consulenti IBCLC ha ricevuto il primo accreditamento da parte della NCCA e per i trent’anni successivi ha sempre mantenuto questo prestigioso riconoscimento rilasciato da questo ente indipendente. Fino ad oggi la NCCA ha concesso l’accreditamento soltanto a poco più di 300 programmi di certificazione per molte tipologie di professionisti e operatori, anche nel settore sanitario.

La qualifica di IBCLC quindi è una specie di diploma?

No, si tratta di un riconoscimento di tipo diverso. Un diploma o una laurea è un attestato che sancisce il completamento di un percorso standardizzato di studi, al termine del quale attraverso un esame si verifica di aver acquisito le competenze relative. Solo dopo aver conseguito l’esame il professionista inizia la sua attività professionale.

L’IBCLC invece è già un professionista che opera da tempo, in un’area sanitaria, a sostegno delle donne che allattano; non viene da un unico percorso standardizzato. L’aspirante IBCLC deve possedere dei prerequisiti: un numero elevato di ore formative specifiche sull’allattamento, una formazione di tipo universitario in ambito sanitario, e centinaia di ore di pratica sulle mamme che allattano. Questi prerequisiti servono per superare un esame particolarmente selettivo, che ha la funzione di verificare un livello di eccellenza nelle conoscenze e nella pratica clinica, a prescindere dalla professione sanitaria esercitata.

Pertanto non esiste nemmeno uno specifico “Corso di studi per diventare IBCLC” che sia standardizzato, ma esistono molti percorsi formativi diversi, residenziali e a distanza, che permettono ai candidati all’esame di affrontarlo con un’adeguata conoscenza della materia. L’Associazione culturale Latte & Coccole, di cui faccio parte, offre formazione e tutoring per alcuni di questi percorsi Vedi in particolare le informazioni per i percorsi professionali.

Il riconoscimento IBCLC quindi è rigoroso, certificato e trasversale rispetto alle tipologie professionali.

Che tipo di figura è la Consulente Professionale in allattamento materno – IBCLC?

Il/la IBCLC è una professionista specializzata nell’area della lattazione umana. Il suo lavoro principale consiste nell’affiancare la mamma che allatta attraverso informazioni, sostegno e incoraggiamento e fornendo il suo aiuto per il superamento di eventuali difficoltà attraverso le visite domiciliari, le consulenze a distanza, gli incontri di gruppo con altre madri che allattano.

Le tariffe IBCLC variano, come quelle di qualsiasi altro professionista della salute; in genere includono la consulenza e un periodo di affiancamento successivo con eventuali follow up.

L’IBCLC lavora in sinergia con altri professionisti della salute, costituendo con loro una rete di sostegno intorno alle famiglie dove c’è un bambino allattato.

L’IBCLC aderisce a un rigoroso CODICE DEONTOLOGICO che l’impegna ad operare nell’osservanza delle normative, del Codice OMS e con un approccio rispettoso delle scelte e dei bisogni di ogni cliente. Il codice deontologico si basa su otto principi:

1. Fornire servizi che proteggono, promuovono e sostengono l’allattamento

2. Agire con la dovuta cura

3. Tutelare la riservatezza dei clienti

4. Presentare una relazione veritiera e completa ad altri membri del team sanitario

5. Fornire un giudizio indipendente ed evitare conflitti di interesse

6. Mantenere l’integrità personale

7. Sostenere gli standard professionali previsti di un IBCLC

8. Attenersi alle Procedure Disciplinari dell’IBLCE.

Gli interventi dell’IBCLC non sono direttivi, e si basano sull’ascolto, sull’empowerment e su un lavoro personalizzato di risoluzione dei problemi attraverso un percorso condiviso con la coppia allattante.

Laddove la figura professionale dell’IBCLC viene impiegata nelle strutture sanitarie, si è visto che questo aumenta gli esiti di allattamento al seno (durata dell’allattamento esclusivo e totale) migliorando la soddisfazione dell’utenza e l’immagine dell’istituzione sanitaria oltre a costituire una riduzione dei costi sanitari per l’azienda e per le famiglie.

Come si fa a diventare IBCLC?

Per avere la certificazione IBCLC bisogna superare l’esame, e per superare l’esame occorre avere una serie di prerequisiti. Esistono vari percorsi per l’ammissione all’esame, dipendentemente dal tipo di qualifica professionale già posseduto, dal tipo di pratica clinica e dal percorso formativo effettuato: in questa pagina dell’IBLCE europeo si possono trovare ulteriori dettagli sui diversi percorsi.

In generale, i prerequisiti servono a garantire che chi viene ammesso all’esame abbia un adeguato background formativo in scienze sanitarie, un minimo di 90 ore di formazione specifica in materia di allattamento al seno e una rilevante esperienza clinica documentata nell’affiancamento alle madri che allattano.

A questi prerequisiti va aggiunta l’aderenza al Codice di Commercializzazione dei Sostituti del latte materno dell’OMS.

Chi possiede o consegue i prerequisiti per uno dei percorsi accreditati, può previa pagamento di una tassa presentare domanda per sostenere l’esame annuale per la certificazione IBCLC.

L’esame di certificazione per IBCLC può essere sostenuto in 18 lingue e si svolge in contemporanea in tutto il mondo a ottobre di ogni anno. L’esame viene sostenuto in un setting rigorosamente controllato a garanzia della correttezza nello svolgimento e nell’elaborazione delle risposte. Si tratta di un setting di 175 domande a scelta multipla che coprono tutti gli ambiti relativi alla lattazione umana, più una quota di domande riguardanti conoscenze di base dell’area perinatale, del counseling, della deontologia ed etica professionale.

Fino a quando è valida la certificazione IBCLC?

La certificazione ha una durata di 5 anni, allo scadere dei quali occorre ricertificarsi. Attualmente tale ricertificazione avviene, a quinquenni alterni, per titoli (ovvero producendo documentazione di un adeguato aggiornamento formativo) e per esame (ripetendo l’esame di certificazione).

Questo fa della Consulente professionale in allattamento materno una delle poche figure in ambito sanitario la cui qualifica è garantita anche rispetto all’aggiornamento costante.

Come posso verificare se una persona è certificata IBCLC?

Sul sito IBLCE europeo c’è un registro pubblico aggiornato su chi è in possesso attuale della certificazione IBCLC. Scrivendo il nome e il cognome della persona, di cui si vuole verificare la certificazione, nel campo “given name” e “family name” e avviando la ricerca, se la persona è certificata verranno dati i dettagli della sua certificazione. In caso contrario, i campi resteranno vuoti.

LA CONSULENZA

In cosa consiste una consulenza di allattamento?

Le consulenze si possono svolgere con tre tipi di modalità:

  • domiciliare

  • a distanza (telefonica o in videochiamata)

  • presso lo studio.

Avrò bisogno di una serie di informazioni preliminari, secondo il tipo di problema. A volte richiedo di mandarmi foto o video del bambino mentre poppa. Poi si lavora insieme per definire il problema, focalizzare i bisogni e gli obiettivi, e ragionare insieme su quali strategie potrebbero funzionare per raggiungerli. Fondamentalmente sarò lì con te per ascoltarti, poi fornire informazioni ed eventualmente suggerimenti, o meglio aiutarti a trovare il tuo modo e le tue soluzioni.

In quali ambiti posso chiedere una consulenza?

 

Per tutti quegli aspetti che riguardano la relazione con un bambino allattato, per ricevere informazioni, sostegno o aiuto nella risoluzione di un problema di allattamento; dalla gravidanza fino allo svezzamento dal seno. Ecco alcune delle problematiche più trattate in una consulenza:

  • bambino che non cresce abbastanza; timore di avere poco latte

  • bambino sonnolento, che si addormenta al seno

  • bambino irrequieto al seno, che si inarca, che rifiuta il seno

  • iperproduzione di latte, flusso molto abbondante o veloce che mette in difficoltà il poppante

  • dubbi sui ritmi e le modalità delle poppate

  • allattamento notturno, risvegli del bambino

  • bambino che piange molto

  • poppata difficoltosa: il bambino perde la presa, oppure piange al seno

  • dolore ai capezzoli, ragadi, suzione dolorosa

  • dolore al seno, seno ingorgato, indurito, con zone doloranti o arrossate

  • recupero dell’allattamento esclusivo al seno ed eliminazione delle aggiunte

  • dieta materna, allergie

  • allattare i gemelli

  • allattamento dopo un cesareo

  • bambino prematuro, con ittero o problematiche speciali

  • allattamento e relazione di coppia

  • allattamento e lavoro

  • raccolta, conservazione e uso del latte materno

  • allattamento e fertilità

  • malattie della mamma, farmaci

  • allattare in un ambiente familiare o culturale che non sostiene la mamma

  • comunicare con efficacia con il pediatra e gli altri professionisti della salute

  • introduzione dei cibi solidi

  • allattare un bambino ai primi passi e oltre

  • allattamento e inserimento al nido / materna

  • allattamento in gravidanza o in tandem (allattare due bambini di diversa età)

  • svezzamento dal seno.

Sentiti libera di chiedere aiuto anche su altri aspetti che non ricadono in questo elenco, ti dirò se posso aiutarti con le mie competenze o ti indirizzerò a un altro professionista che potrà fornirti l’aiuto di cui hai bisogno.

Come si svolge la consulenza domiciliare o in sede?

La consulenza dura un tempo variabile, generalmente non meno di mezz’ora e non oltre un’ora e mezza. Ho bisogno di osservare una poppata del bambino; può essere necessario esaminare il seno e la bocca del bambino, effettuando un esame orale. I problemi più frequenti riguardano la gestione delle poppate (durata, frequenza, gestione) e le problematiche legate a posizionamento, attacco e suzione del bambino. In genere dopo l’osservazione aiuto la mamma a sperimentare diverse posizioni di allattamento, modi di sostenere il seno e il bambino e di portare il bambino al seno, in modo da ottimizzare la possibilità di una suzione efficace. Posso spiegare o mostrare modi alternativi al biberon per dare al bambino il latte materno tirato o la formula, mentre si lavora per recuperare l’allattamento al seno. A volte posso proporre o spiegare l’uso di ausili per l’allattamento come tiralatte o dispositivi di alimentazione complementare. Potrai fare tutte le domande che desideri e chiarire tutti i tuoi dubbi. C’è sempre più di una soluzione ai problemi, il mio ruolo non è quello di prescrivere soluzioni ma di metterti in condizione di utilizzare le tue risorse e scegliere la tua strategia e la soluzione che fa per te e per il tuo bambino.

La risoluzione di un problema è un processo che può richiedere del tempo, che varia in base a tanti aspetti relativi alla mamma, al bambino, alla situazione intorno a loro e alla storia pregressa del suo allattamento. A volte è molto rapida, altre volte richiede pazienza, ma non sarai lasciata sola in questo percorso ma continuerai ad essere seguita e affiancata.

Come si svolge la consulenza a distanza?

La consulenza a distanza può essere telefonica o in videochiamata. Per le videochiamate in genere uso Zoom, messenger o whatsapp. Anche nel caso della consulenza a distanza potrò richiederti in anticipo dati e informazioni sulla crescita del bambino, su gravidanza e parto e sulla storia del tuo allattamento, nonché foto o video relative alla poppata. Mentre per alcune problematiche si può parlare semplicemente al telefono, quando si tratta di problemi al seno o al capezzolo o di difficoltà legate alla poppata, alla produzione di latte o alla crescita del bambino, mi è necessario poter osservare la poppata. In quel caso è necessaria la videochiamata; occorrerà che ti organizzi con un’altra persona che possa riprendere la poppata in tempo reale dandomi la visuale che serve di momento in momento. Potrò utilizzare un bambolotto per mostrarti “a specchio” le posizioni e le manovre per far attaccare il bambino al seno, inviarti a mia volta video o link esplicativi.

E dopo la consulenza?

Nella consulenza è incluso l’affiancamento nelle due settimane successive; avrò bisogno di tenermi a stretto contatto, specie i primi giorni, e ricevere aggiornamenti sull’andamento dell’allattamento, della crescita del bambino o altro che riguarda la problematica per la quale ti sei rivolta a me. Sentiti libera di scrivere o mandare messaggi per chiedere ulteriori spiegazioni o riscontri. Se una strategia che hai scelto di seguire non funziona o capisci che non va bene per te chiamami e vedremo insieme delle alternative o dei correttivi per farla funzionare.

Se la situazione è complessa e il recupero impegnativo, è possibile che in una fase successiva sia necessaria una seconda consulenza. Altre volte semplicemente sono sufficienti le informazioni e i suggerimenti ricevuti per dare una svolta all’allattamento.

Per le mamme di Roma, incoraggio la partecipazione alle altre nostre iniziative in sede, e in particolare gli incontri con altre mamme che allattano. A tutte le nostre attività i bambini, anche quelli più grandi, sono i benvenuti. Se non è possibile incontrarsi fisicamente per problemi di distanza o altro, esistono anche incontri virtuali (meeting su Zoom).

Come saranno trattati i miei dati?

I dati personali e tutto il materiale verrà trattato secondo le norme di riservatezza per il trattamento di dati personali e sensibili. I video e le immagini che mi invii saranno conservati per il tempo necessario ai fini della consulenza e poi cancellati; a volte è necessario condividerli con altri collegi o professionisti per un consulto, ma non saranno divulgati altrimenti. A volte potrò chiederti il permesso di utilizzare del materiale (foto o video) a scopo didattico, sempre nel rispetto dell’anonimato e della privacy, ma in tal caso ti chiederò il permesso e sentiti libera di non darmelo! In caso che tu voglia acconsentire, ti chiederò un consenso scritto.