Frenulo corto: un ostacolo all’allattamento

Frenulo corto: un ostacolo all'allattamento

Il frenulo è un piccolo lembo di pelle che si trova sotto la lingua e la collega al pavimento della bocca. Normalmente questo legamento è elastico e abbastanza lungo da permettere alla lingua una piena mobilità, e in particolare di sollevarsi fino al palato e di protrudersi in fuori oltre l’orlo delle gengive. Questi movimenti sono fondamentali per un’efficace suzione al seno, poiché per un attacco efficace la lingua deve sporgere fuori della bocca per afferrare un buon «boccone» di areola; inoltre è proprio il movimento di sollevare e abbassare la lingua durante la suzione che crea il vuoto che mantiene la presa sul seno e stimola l’estrazione del latte.

Quando il frenulo è corto, il bambino si attacca «troppo in punta» e finisce per succhiare il solo capezzolo, causando dolore e ragadi e ottenendo meno efficacemente il latte. Il quadro è quindi spesso un bambino che stenta a crescere e una madre dolorante.

Qualche generazione fa la problematica del frenulo corto era ben nota, tanto che erano le stesse ostetriche, subito dopo il parto, a controllare ed eventualmente recidere il frenulo se appariva troppo corto. Oggigiorno però si è persa la consapevolezza dell’importanza cruciale del frenulo per l’efficacia della suzione, perché il frenulo corto impatta di meno quando la suzione è al biberon, quindi col tempo si è consolidato un approccio non interventista, che giudica superfluo l’intervento di frenulotomia. Accade così che alla madre che allatta e incontra difficoltà l’anchiloglossia del bambino venga diagnosticata tardi, e anche dopo la diagnosi risulta molto difficile trovare un medico disposto a reciderlo. Il dolore e la fatica di allattare vengono minimizzati, e spesso si imputa la scarsa crescita del bambino a una presunta carenza di latte.

 Ben vengano dunque ricerche ben disegnate come quelle revisionate da questi studiosi, che dimostrano in modo evidente, attraverso valutazioni standardizzate dell’efficacia di suzione prima e dopo l’intervento, quanto questo problema possa incidere e quanto sia risolutivo rimuoverlo il prima possibile.

Oltre a settimane o mesi di sofferenza inutile, l’intervento tardivo significa spesso il declino o l’interruzione dell’allattamento al seno: infatti a causa della scarsa crescita si introducono biberon, e comunque la suzione poco efficace provoca un drenaggio meno efficiente del seno, regolando verso il basso la produzione di latte proprio in quelle prime 6-8 settimane che costituiscono il periodo di calibrazione e determinano l’abbondanza della produzione in tutti i mesi a seguire.

Risulta fondamentale a questo punto che i pediatri, le ostetriche ed i neonatologi siano formati riguardo a una corretta diagnosi di anchiloglossia, e che venga superata la riluttanza ad intervenire il più precocemente possibile, anche considerando che prima si opera e meno il frenulo risulta vascolarizzato e ispessito, facilitando l’intervento.

L’abstract (in inglese) dello studio può essere letto qui.

Antonella Sagone, 6 dicembre 2022

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