Che cos'è l'ittero neonatale?
Una delle cose che vengono controllate nel neonato è il colorito della pelle. Avviene infatti a volte che il neonato diventi “un po’ giallino”, nei casi più lievi solo una colorazione delle sclere (il bianco degli occhi) o delle manine; successivamente in viso o nel resto del corpo, fino a sembrare di carnagione olivastra.
Questo fenomeno è molto comune nei neonati e non ha generalmente un significato patologico. È infatti causato dalla bilirubina, un pigmento giallastro che viene prodotto nell’organismo del neonato, nei giorni successivi alla nascita. La bilirubina si forma durante il processo di trasformazione dell’emoglobina fetale, la sostanza principale dei globuli rossi. Quando il bambino nasce, via via il suo sangue, che era adatto a trasportare l’ossigeno tramite la circolazione placentale, viene sostituito dal sangue adatto alla respirazione polmonare. Ciò significa che l’emoglobina fetale viene smantellata e riciclata, e in questo processo si forma la bilirubina, il pigmento che fa assumere la sfumatura giallina alla pelle del bambino e che colora di scuro le prime feci (il meconio).
In ogni bambino il tasso di bilirubina nel corpo dipende da:
- la quantità di emoglobina fetale da smaltire;
- la velocità con cui l’emoglobina viene trasformata in bilirubina;
- la metabolizzazione (trasformazione) tramite l’esposizione alla luce (sole, UV)
- la velocità e frequenza di evacuazione: se il bambino evacua poco la bilirubina nell’intestino verrà riassorbita e si farà “un altro giro” nel suo organismo.
Quindi il taglio tardivo del cordone causa ittero?
Il neonato riceverà una maggior quota di sangue se si aspetta che le pulsazioni cessino; ciò significa logicamente più emoglobina fetale da smaltire, e quindi più bilirubina come sottoprodotto. Ma l’ittero non è causato dal “troppo sangue” (che poi non sarebbe troppo ma la quota fisiologica), bensì dal fatto che i bambini non ricevono sufficiente colostro (che è lassativo), per esempio quando sono separati dalla mamma, allattati a orari, o succhiano con poca efficacia. In quel caso evacuano di meno e riassorbono la bilirubina dall’intestino.
Non dimentichiamoci che più sangue significa più bilirubina ma anche più ferro, quelle preziose scorte che serviranno al bambino per vivere di rendita per molti mesi dopo la nascita… lo smaltimento dell’emoglobina fetale, la produzione di bilirubina, tutto questo è fisiologia e non un processo patologico.
Paradossalmente con taglio precoce del cordone ci può essere un ittero più basso. Poiché questo è la prassi in tanti ospedali, è possibile che i valori ritenuti “normali” per la bilirubina siano in realtà da rivalutare. Tutti i valori sarebbero da tarare accuratamente sulla base della vera fisiologia del parto e dell’allattamento!
La bilirubina è davvero così pericolosa?
Se un tasso eccessivo di bilirubina si accumula nell’organismo, può causare danni al sistema nervoso. Questi livelli eccessivi in realtà non si verificano in neonati sani e a termine se non in presenza di altri fattori patologici; ma questa brutta fama della bilirubina l’ha fatta a lungo guardare con sospetto, e ha portato spesso a trattamenti precoci per abbassarne quanto prima i livelli.
La cosa “strana” notata dagli scienziati è che l’emoglobina potrebbe venire “smontata” molto rapidamente, mentre invece il suo processo metabolico è molto lungo e provoca come sottoprodotto questo pigmento apparentemente inutile e anzi in certi casi temuto. Ma come è possibile che la Natura faccia così tanti errori?
Per spiegare questa stranezza da moltissimi anni si ipotizza una funzione protettiva della bilirubina, dato che sono note le sue proprietà antiossidanti. Di recente uno studio ha confermato ciò che si sospettava da tempo, e cioè che l’ittero neonatale non è uno sbaglio della natura ma anzi protegge l’organismo del neonato dal rischio di sepsi, durante i primi giorni di delicato adattamento alla vita extrauterina.
Tanti tipi di ittero
Vi sono molti tipi di ittero nei primi giorni e settimane di vita. Uno dei criteri principali per distinguerli è la tempistica, e cioè vedere quando l’ittero inizia, con che rapidità la bilirubina aumenta, e naturalmente anche lo stato di salute generale del bambino.
Ittero fisiologico
L’ittero fisiologico insorge generalmente intorno al terzo giorno di vita ed è appunto il prodotto dello smaltimento dell’emoglobina fetale. È un fenomeno appunto fisiologico e quindi di per sé non deve suscitare preoccupazione. Generalmente questo tipo di ittero aumenta poco e poi cala rapidamente nell’arco della prima settimana – dieci giorni.
il modo migliore di gestire l’ittero fisiologico è di evitare che diventi patologico. Come? consentendo un libero accesso al seno al neonato, che possa poppare spesso il colostro e stare con la mamma senza separazione, e inoltre seguendo le madri e i neonati nei primi giorni con competenza, verificando che la suzione dei bambini sia valida e quindi ci sia trasferimento di colostro. È infatti il colostro, che è lassativo, a velocizzare l’eliminazione della bilirubina, che si espelle con le feci.
Ittero patologico
L’ittero patologico può insorgere a qualunque età ma in genere è improvviso e sale molto rapidamente. Allarmante è l’ittero che si presenta immediatamente nel primo giorno di vita, spesso causato da una emolisi (distruzione dei globuli rossi) provocata da un’incompatibilità sanguigna fra madre e neonato (come nel caso di neonato Rh positivo nato da madre Rh negativa). Esistono anche altre forme più rare di incompatibilità sanguigne. Per questo motivo generalmente alla mamma si fa un test per scoprire se è Rh negativa ed eventualmente si pratica una profilassi proprio durante il travaglio per scongiurare questa reazione anticorpale.
Attenzione: gli anticorpi materni anti-Rh non possono agire attraverso il latte materno, quindi la mamma Rh negativa può allattare il suo bambino Rh positivo senza alcun timore.
L’ittero patologico può anche essere causato, in rari casi sfortunati, da una patologia del fegato; ma in questi casi ci sono sempre altri sintomi a far sospettare che qualcosa non stia andando bene, e test e analisi appropriate potranno definire la causa di questo sintomo.
Ittero tardivo o “da latte materno”
L’ittero da latte materno insorge dopo circa una settimana, spesso quando stava iniziando a calare l’ittero fisiologico, e prosegue per qualche settimana o raramente fino a 2-3 mesi. Non ha a che fare né con lo smaltimento dell’emoglobina fetale (che avviene nei primi giorni di vita) né con incompatibilità sanguigna (che riguarda l’immediato post parto). È causato da una sostanza presente a volte nel latte materno, ma non ha assolutamente alcun tipo di nocività, insomma è un fenomeno fisiologico che non richiede alcun tipo di provvedimento.
Si può agevolmente diagnosticare per esclusione: quando si è di fronte a un ittero che non supera i 20-24 mg/dl di bilirubina, in un bambino sano senza alcun segno clinico di patologie, che si alimenta bene al seno materno e cresce regolarmente, e anche gli esami del sangue sono a posto, si può tranquillamente dire che è un ittero da latte materno e non c’è bisogno di alcuna “controprova” interferendo con la lattazione, né alcuna urgenza di far scendere i valori di bilirubina
Ittero da NON allattamento al seno
Esiste una forma di Ittero che nasce da malnutrizione. L’abbinamento ittero + pannolini poco bagnati + scarsa crescita è sempre un campanello d’allarme per un sospetto di scarso trasferimento di latte, per esempio dovuto a una suzione non efficace.
Un bambino che mangia poco ha movimenti intestinali più lenti, la bilirubina (che causa l’ittero) resta troppo a lungo nell’intestino e viene riassorbita, andando ad aumentare l’ittero stesso.
Smettendo di allattare al seno e passando alle aggiunte di formula, l’ittero si riduce, ma non perché “era causato dal latte materno”, ma soprattutto perché probabilmente al biberon il bambino riprende a mangiare di più e quindi risolve l’ittero causato dalla scarsa alimentazione.
non è insomma l’allattamento al seno a causare questo tipo di ittero, ma il mancato allattamento!
Per concludere
L’ittero fisiologico o quello tardivo, nonostante questa convinzione sia molto radicata, non danno di per sé sonnolenza. Dato che diversi tipi di ittero possono sovrapporsi, occorre fare attenzione a segni di altro tipo (non fisiologici) che vanno valutati a parte. Una scarsa alimentazione può dare sonnolenza; ma si accompagna sempre a uno scarso accrescimento settimanale e a scarse minzioni/evacuazioni. In tale caso va valutato l’allattamento e posti dei correttivi (aggiunte di latte tirato o artificiale, e/o correzione della suzione/gestione delle poppate) per aumentare l’apporto di latte. Il bambino sonnolento e itterico può inoltre essere in realtà ammalato, ma in questo caso ci saranno segni del suo malessere a prescindere dal solo colorito della pelle. Pertanto, se insieme all’ittero è presente la sonnolenza, occorre sempre approfondire la situazione.
Ma allora, quando si verifica l’ittero che succede? Cosa bisogna fare? Lo approfondiremo insieme nel prossimo articolo.
Il latte materno è una risorsa preziosa e fondamentale in caso di ittero di qualsiasi specie, pertanto se vi sono difficoltà è sempre opportuno farsi affiancare da una Consulente professionale in allattamento materno che potrà chiarire i vostri dubbi, e aiutarvi a proteggere l’allattamento al seno anche nel caso vi fossero delle difficoltà.