Latte materno, ottimale per il cervello del prematuro

Il colostro è fondamentale per il prematuro

I neonati prematuri hanno, più ancora del neonato a termine, bisogno del grande potenziale biologico del latte umano. Il latte materno e in particolare il colostro protegge il prematuro in molti modi:

  • Lo difende dalle infezioni
  • Mantiene stabile la curva del glucosio
  • È antiemorragico, contenendo vitamina K
  • Fornisce gli enzimi fondamentali per assimilarne in modo ottimale i nutrienti
  • Contiene fattori di crescita dell’epitelio e delle cellule nervose
  • È ricco in lattosio, fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso
  • Apporta acidi grassi insaturi, fondamentali per la mielinizzazione delle fibre nervose
  • Include organismi unicellulari probiotici, che consentono al bambino di sviluppare un microbioma ricco ed equilibrato.

I bambini prematuri devono affrontare numerose sfide di sopravvivenza, per via del loro organismo immaturo e non ancora perfettamente adattato alla vita fuori del grembo materno. A volte non sono in grado di nutrirsi autonomamente e devono essere alimentati con il sondino; possono avere bisogno di un ausilio per ossigenarsi; sono facilmente soggetti a emorragie e a infezioni; i loro sistemi sono instabili e anche piccoli problemi possono in loro prendere una piega drammatica.

Per questi motivi, spesso gli operatori sanitari sono riluttanti a lasciarli alimentare al seno, o ad offrire loro il latte materno tirato per via orale. Il timore che possano stancarsi troppo a poppare o che possano inalare il latte materno fa spesso rimandare l’inizio della nutrizione orale in base a protocolli fin troppo cauti.

Ci sono situazioni in cui effettivamente il bambino è così prematuro che persino il colostro pretermine non è sufficiente per la sua crescita e deve essere offerto al bambino un alimento fortificato; e a volte si valuta che i riflessi del neonato siano così immaturi da non poter coordinare correttamente suzione, deglutizione e respiro. Tuttavia, Il latte materno non è solo nutrimento: i preziosi elementi non nutritivi, in particolare gli anticorpi e la componente cellulare (batteri “amici” e cellule vive del sistema immunitario materno) possono venire trasmessi al bambino anche offrendogli quantità minime di colostro. Mettere nella bocca del neonato poche gocce di latte materno alla volta permette di assorbirne i principi attraverso le mucose e colonizzare il cavo orale e il sistema digerente senza nemmeno il bisogno di deglutire. E anche un neonato piccolissimo è in grado di beneficiare del contatto pelle a pelle e di leccare qualche goccia di colostro dal capezzolo; messo sul petto materno il prematuro riceve la migliore termoregolazione, il suo battito cardiaco e la respirazione si stabilizzano e i suoi riflessi divengono più organizzati.

Lo studio qui illustrato mostra come i prematuri che hanno ricevuto questo prezioso apporto raggiungano più rapidamente la maturità neuronale propria del neonato a termine, con benefici duraturi e una permanenza più breve in terapia intensiva neonatale. Nonostante il supporto medico e tecnologico possa essere fondamentale in una nascita prematura, occorre smettere di considerare l’allattamento al seno e il contatto pelle a pelle come un fattore di “fatica” per il bambino o un interferente alle cure mediche, e collocarlo correttamente come il migliore dei supporti alla sua sopravvivenza.

Il testo integrale (in inglese) dello studio può essere letto qui.

Antonella Sagone, 8 marzo 2023

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