Allattare comodi

Allattare comodi

In che modo stai seduta quando sei sul divano e guardi la televisione, oppure su una sdraio? Nella stessa comoda posizione puoi allattare il tuo bambino.

Può sembrare incredibile quanta differenza faccia sostenere il bambino in una posizione rilassata. Quei comportamenti del neonato che sembrano caotici e scoordinati quando viene sostenuto in grembo, supino, col braccio dietro la sua schiena, dalla mamma seduta con la schiena dritta (insomma la “classica” posizione a “culla”), si trasformano in comportamenti organizzati e con uno scopo, nel momento in cui la stessa mamma si abbandona indietro in una posizione semireclinata.

Beninteso: nessuno può dire a un altro come sta più comodo, e questo vale sia per la mamma e per il bambino. Questa posizione è un suggerimento che spesso offre un modo alternativo di allattare che può risultare più facile per te e tuo figlio, ma se non ti trovi comoda sperimenta pure qualsiasi posizione che vi faccia stare più a vostro agio.

Primo passo: pelle a pelle

Spoglia tuo figlio e mettilo a contatto con la tua pelle. Sistemati comoda, semisdraiata e ben appoggiata sui cuscini, e metti il tuo bambino a pancia sotto fra i tuoi seni. Vedrai che rilasserà le braccia e le gambe, e inizierà a orientarsi sul tuo corpo.

Il suo capo sarà poggiato sul tuo petto, reclinato da un lato, e le mani si poseranno rilassate sui seni. Le gambe del bambino si punteranno spingendolo su, verso di te, verso il capezzolo. Avrai le mani e le braccia relativamente libere, perché non devi più sostenere tuo figlio, ma solo mantenerlo nella giusta direzione, guidarlo in modo discreto e interferendo il meno possibile.

Secondo passo: breast crawling

Il bambino sarà molto attivo e non più scoordinato: ruoterà il capo verso la direzione su cui è poggiata la sua guancia e si troverà così, senza fatica, il più delle volte con la bocca sul seno.

A volte farà “il picchio”: solleverà ripetutamente la testa, che ricadrà sul bersaglio dopo qualche tentativo. Altre volte troverà prima il suo pugnetto, che è aggrappato sul capezzolo; lo succhierà un po’.

Non aver fretta che si attacchi, dagli tempo; non cercare di allontanare le sue manine dal seno, perché gli fanno da guida. Vedrai che dopo un po’ di tempo smetterà di succhiarsi la manina, la sposterà da solo e si attaccherà al seno.

Terzo passo: sul bersaglio!

Quando il bambino si attacca al seno stando in contatto col corpo della mamma in posizione ventrale, la forza di gravità lavora per lui e i suoi riflessi primitivi vengono attivati nel modo giusto.

I movimenti di sgambettamento che nel crawling lo portano a strisciare fino a raggiungere il tuo seno, nella posizione classica (supina fra le tue braccia) diventano un caotico scalciare e agitare le braccia, come se non riuscisse a capire cosa deve fare; l’istinto di aggrapparsi, che nella posizione prona lo porta ad afferrare l’areola e il capezzolo, diventa nella posizione classica un ostacolo all’attacco al seno; Il riflesso di ricerca, che lo fa girare dove sente toccare la sua guancia, lo guida verso il seno, e non verso l’incavo del gomito, come avviene quando è nella tradizionale posizione a “culla”; il “picchio” gli fa sempre ricadere la testa sul seno, mentre quando è sorretto supino fra le tue braccia, il capo tende a ricadere lontano dal seno e tu puoi avere l’impressione che tuo figlio non voglia attaccarsi.

Conclusioni

A volte basta “capovolgere la prospettiva” e tutto torna al giusto posto. Così come il modo di partorire è stato rivoluzionato negli anni ’70, reclamando per la donna posizioni verticali, accovacciate o carponi, invece che sdraiate sulla schiena come uno scarafaggio rovesciato, oggi una nuova rivoluzione deve essere messa in atto: capovolgiamo anche il bambino!

Questo approccio offre a te e al tuo bambino l’opportunità di mettere in atto le vostre competenze innate e di “ritrovarvi” con calma. Sembra incredibile: bastava mettersi comodi!

E non importa se ciò avviene a un minuto dalla nascita o magari qualche settimana dopo: tu e tuo figlio potete sempre avere occasione di recuperare l’intesa e iniziare quella “danza per due” che vi permetterà di trovare un ritmo e un’armonia unica e irripetibile.

A volte ci vuole un po’ per capire cosa mette in difficoltà nel trovare una posizione comoda per allattare. Una consulente professionale in allattamento materno può assisterti a distanza o ancora meglio di persona, valutando la posizione in cui allatti, suggerendo piccoli adattamenti, aiutandoti con i cuscini e con il bambino, fino a trovare la tua, anzi la vostra,  posizione ideale. Non esitare a contattarla se hai bisogno di una consulenza!

Antonella Sagone, 11 maggio 2023

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