Apnea ostruttiva nel sonno e allattamento

Apnea ostruttiva nel sonno e allattamento

Vi ricordate il film “Free Willy 2”? Ma cosa c’entra quel film con l’argomento di questo articolo?

No, non ha a che fare con le orche, anche perché loro non respirano né con la bocca né con il naso! Ma ha a che fare con la forma del viso dei due protagonisti. Se andate avanti nella lettura, scoprirete cose sorprendenti riguardo a come il respiro e la suzione modellano i volti delle persone, e come questo possa incidere profondamente sulla loro salute.

Apnea ostruttiva: di che si tratta

Russamento, risvegli affannosi, mal di testa, sonnolenza diurna: questi i sintomi di un disturbo chiamato apnea ostruttiva notturna (OSA), causato da un ridotto flusso d’aria nelle vie respiratorie superiori, che si manifesta soprattutto nel sonno. Un problema da non sottovalutare, poiché oltre a disturbare il riposo notturno, causando malessere e stanchezza e provocando il fastidioso russamento, può essere un elemento di rischio in quanto porta a scarsa vigilanza durante il giorno, con maggiore probabilità di colpi di sonno durante la guida o di incidenti sul lavoro; inoltre la ridotta ossigenazione non provoca solo mal di testa, ma può danneggiare gli organi e affaticare il cuore, fino ad arrivare a causare ipertensione, infarto e ictus. Sebbene sia una problematica che si palesa e si aggrava con l’età, la sua incidenza sta aumentando sempre più anche in età infantile, tanto che una ricerca ha rilevato che può colpire circa dall’uno al 5,7% dei bambini, in particolare nella fascia di età fra i 2 e i 7 anni. Nel lattante, l’OSA può aumentare il rischio di SIDS, cioè di morte improvvisa durante il sonno.

Data una tale incidenza del fenomeno, è incredibile che così poco si sia esplorata la relazione che può esserci fra un’alterazione nell’ampiezza delle vie respiratorie superiori e l’allattamento al seno, che tanto incide sul corretto modellamento delle strutture facciali ed orali. Eppure, una ricerca su Google (parole chiave: apnea ostruttiva +allattamento) effettuata al momento in cui scrivevo questo articolo ha portato come risultato solamente 14 occorrenze, delle quali di fatto soltanto 3 erano pertinenti… a fronte delle 53.200 occorrenze emerse per “apnea ostruttiva” senza la parola allattamento!

Come la suzione modella il palato e il volto

Le strutture orali e del viso di un neonato sono estremamente plastiche. Questo significa che si modellano sotto la spinta delle sollecitazioni meccaniche esterne (ad esempio la suzione di oggetti come il ciuccio, la tettarella, il dito o lo stesso seno) o interne (i movimenti e il tono muscolare di lingua, guance e mandibola, la masticazione e la respirazione).

Il palato è la chiave di volta del viso e determina grandemente la struttura di tutta la faccia: l’inclinazione degli occhi, l’ampiezza degli zigomi, il taglio della bocca, il profilo, la rotondità del viso. La mandibola è l’altro elemento chiave e a seconda di quanto si porta avanti in azione e a riposo determina la forma della parte inferiore del viso, l’ampiezza delle mascelle e la sporgenza e rotondità del mento. Questi due elementi vengono modellati in modo fisiologico e ottimale dalla suzione dell’unico oggetto che, essendo morbido ed elastico, non deforma palato e arcate dentali: il seno materno.

La suzione al seno comporta un avanzamento della mandibola (e quindi un mento più pronunciato), e un allargamento del palato, perché la lingua si arriccia lateralmente, abbassandosi sul pavimento della bocca, sigillando la cavità orale e premendo lateralmente all’interno dell’arcata dentale superiore. La suzione al seno avviene così senza pressioni della lingua al centro del palato e questo permette un corretto allineamento dei denti, arcate dentali ampie e arrotondate, taglio degli occhi orizzontale o inclinato leggermente all’insù nei suoi angoli esterni, mandibola ben disegnata.

Modella anche, e qui arriviamo al punto che ci interessa, delle ampie vie respiratorie superiori (il tratto che va dal naso alla parte posteriore del palato molle), perché il palato arrotondato e non arcuato in senso verticale significa un “pavimento” del naso più basso e largo.

Cosa succede invece quando il “soffitto” della bocca, il palato, subisce una pressione al centro, come nel caso in cui il bambino succhi una tettarella, un ciuccio o il suo stesso dito? Che avviene quando la lingua agisce in modo diverso, cioè non più curvandosi come una gronda all’interno della bocca, ma agendo come un “pistone” a schiacciare il dito o la tettarella verso l’alto, mentre la mandibola indietreggia in posizioni più arretrate?

L’arcata di questo soffitto diviene più profonda, come l’arco delle cattedrali gotiche, e nello stesso tempo si restringe, modellando un’arcata dentale stretta ed ellittica. I denti incisivi superiori inoltre si inclinano in avanti modificando ulteriormente la loro forma. Lo spazio delle vie respiratorie si riduce perché il pavimento del naso si solleva a causa di questa deformazione, e tutta la struttura del viso cambia: il mento meno sviluppato e più retratto, il viso più stretto e lungo, i denti anteriori sporgenti e spesso con uno spazio fra gli incisivi anche quando le arcate dentali sono chiuse, e una curvatura di tutta la struttura del viso, con zigomi più bassi, occhi inclinati in giù nei loro angoli esterni, sopracciglia che seguono il taglio degli occhi dando un tono “malinconico” al viso, mento sfuggente. Come in Jesse ed Elvis, i due fratelli protagonisti di Free Willy 2 e della copertina di questo articolo, le differenze sono notevoli.

Per saperne di più su come la suzione modella le strutture orali (e ce ne sarebbe ancora molto da dire!) potete leggere questo articolo molto più approfondito.

 

La vita è respiro

Senza respiro non c’è vita; e che qualità della vita c’è quando il respiro è faticoso? Il corretto modellamento delle vie respiratorie è un fattore cruciale per poter respirare senza ostacoli o fatica, e la suzione del bambino nei suoi primi anni di vita ha una parte fondamentale in questa premessa di salute. Quando in età adulta si è ormai verificata la deformazione e il cedimento delle strutture orali e delle vie aeree superiori le terapie sono poche: oltre alla rieducazione alla deglutizione e al respiro e all’intervento ortodontico non restano che i respiratori da usare la notte, oppure la chirurgia. Ecco perché la prevenzione primaria è così importante!

L’apnea ostruttiva è causata anche da altri fattori, oltre al contributo dato dalla suzione alle tettarelle o al dito. Il frenulo corto, che non permette un movimento corretto della lingua, come anche altri fattori ereditari della forma del viso e della bocca, fattori come l’età o l’obesità possono contribuire; come anche tutti quei fattori che possono causare un’ostruzione parziale delle vie respiratorie, come naso chiuso per motivi allergici o infezioni virali, adenoidi e tonsille voluminose, ed altri elementi simili che portano il bambino a respirare con la bocca invece che con il naso.

Anche su questi aspetti l’allattamento al seno offre un fattore di prevenzione importante, poiché rafforza il sistema immunitario riducendo sia le infezioni che i fenomeni allergici; inoltre affretta la maturazione del sistema nervoso del neonato, prevenendo le apnee prolungate nel sonno.

Il dottor Brian Palmer, medico dentista, è stato uno dei massimi esperti mondiali riguardo al modellamento delle strutture oro-facciali, l’OSA e l’allattamento al seno. Nei suoi studi antropologici (che potete leggere riassunti in questo articolo), ha osservato come le deformazioni del palato che vediamo oggi fossero pressoché assenti fra i nostri antenati, prima dell’introduzione dei ciucci e delle tettarelle. Per approfondire il tema di come il tipo di suzione (allattamento al seno o suzione al biberon) incida sul rischio di OSA potete leggere qui un meraviglioso articolo ricco di illustrazioni e spiegazioni chiarissime.

Respirare non è solo una questione di benessere e di ossigenazione dei tessuti. Il respiro scandisce le nostre emozioni e rispecchia ciò che noi siamo e il modo in cui affrontiamo la vita. Per gli antichi il pneuma, il respiro è anche anima; la Bibbia racconta come Dio abbia dato vita ad Adamo con un soffio. Le discipline orientali affermano che l’essere umano ha un numero prestabilito di respiri nella sua vita, e che questa termina una volta che saranno tutti esauriti: un respiro affannoso e superficiale l’accorcia e un respiro profondo e lento la prolunga.

“La maggior parte degli specialisti in lattazione – dice Palmer nell’articolo citato sopra – conosce ben poco di OSA, e la maggior parte degli specialisti del sonno sa ben poco sull’importanza dell’allattamento al seno”. Ecco perché dobbiamo diffondere il più possibile queste conoscenze, per favorire il respiro e prolungare la vita delle generazioni future!

Per tutti i problemi riguardanti la suzione del bambino: suzione inefficace o dolorosa, difficoltà di attacco al seno, abitudine al ciuccio e al biberon, e per riportare il bambino al seno e rieducare a una suzione corretta potete richiedere una valutazione e una consulenza in allattamento qui.

Antonella Sagone, 4 maggio 2023

2 thoughts on “Apnea ostruttiva nel sonno e allattamento”

  1. Monica Carloni ha detto:

    “L’arte di respirare”.
    Interessantissimo libro scritto dal giornalista scientifico James Nestor.
    Ho riscontrato molte similitudini nel suo articolo con quanto recentemente letto nel libro.
    Per fare un riassunto senza anticipare troppo i contenuti: respirare poco, bene e a bocca chiusa.

    1. Antonella Sagone ha detto:

      sembra interessante!
      Ho visto che Nestor si è interessato molto anche alle modificazioni del respiro che avvengono nelle immersioni profonde in apnea, nella specie umana come in altre specie di mammiferi marini. E’ un tema affascinante e illuminante; e non credo che sia un caso che questo argomento sia stato anche approfondito da Michel Odent, uno dei massimi esperti nella naturalità della nascita e autore di un libro (L’acqua e la sessualità) in cui parla anche del legame della specie umana con l’acqua e delle modificazioni che avvengono nella partoriente quando si immerge in acqua.
      Jacques Mayol, campione e studioso di immersione in apnea, Michel Odent e Frederick Leboyer (il famoso autore di “Per una nascita senza violenza” e di una tecnica di respirazione profonda durante il travaglio), si conobbero ed ebbero modo di effettuare studi congiunti sul respiro, le immersioni e il parto/nascita.
      In questo campo c’è ancora moltissimo da scoprire!

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