Palatoschisi: si può allattare dopo l’intervento

Palatoschisi: si può allattare dopo la chirurgia riparativa

La labio/palatoschisi è una malformazione congenita che deriva da un’incompleta saldatura del palato e/o del labbro durante lo sviluppo embrionale. I neonati con schisi del palato hanno in genere difficoltà a poppare perché gli è difficile creare la pressione negativa intraorale e perché possono facilmente inalare del latte che attraverso la schisi raggiunge le cavità nasali. Alcuni di questi neonati riescono comunque a poppare al seno con accorgimenti particolari, mentre in altri casi assumono il latte da un biberon progettato appositamente per le loro peculiarità. La chirurgia riparativa avviene in genere dopo il terzo mese, e segue un post-operatorio delicato, perché occorre fornire la massima attenzione a non sollecitare troppo il palato per favorire una rapida cicatrizzazione. Gli autori di questo studio, dopo una revisione sistematica degli studi, hanno sviluppato un protocollo su quali siano gli approcci ideali per minimizzare i rischi di danneggiamento della sutura e per una più rapida cicatrizzazione e riabilitazione alla suzione.

Nonostante tradizionalmente si raccomandi di non far succhiare il bambino né al seno né alla tettarella per i primi tempi dopo la chirurgia riparativa, gli studi mostrano che maggior danno può derivare dal pianto, che sollecita maggiormente la tensione nel palato e ritarda quindi la cicatrizzazione. Inoltre lo stress è noto anche per incidere sia sulla vulnerabilità alle infezioni e agli stati infiammatori, sia sull’aumento di peso, poiché una parte delle energie del bambino viene consumata a causa dello stato di agitazione.
Alimentare i bambini dopo l’intervento tramite un cucchiaio o una siringa, come viene spesso raccomandato, può suscitare agitazione e rifiuti e anche pianto prolungato, a causa della difficoltà ad utilizzare un sistema inconsueto e per la perdita dell’effetto calmante della suzione. Questo si ripercuote negativamente sia sulla rapidità della cicatrizzazione che sull’aumento di peso.

Più benefico per il bambino risulta permettere la suzione al seno, o anche ai biberon speciali che erano abituati a succhiare in precedenza. Il bambino dopo l’intervento deve imparare

di nuovo a poppare, con una conformazione della bocca molto cambiata, e questo è di per sé uno stress, il che suggerisce di ridurre al minimo i cambiamenti importanti e mantenere per quanto possibile dei riferimenti noti nella sua routine.

La suzione può essere consentita subito dopo la chirurgia a una tettarella molto morbida, o ancora meglio al seno, che in particolare risulta poco offensivo per il palato ricostruito, in quanto la mammella è un tessuto morbido che si modella nella bocca senza comprimere.

Una volta presa confidenza con la sua nuova condizione, il bambino che ha subito chirurgia riparativa potrà intraprendere un percorso di riabilitazione per imparare a poppare in modo corretto e fisiologico.

Un abstract (in inglese) dello studio può essere letto qui

21 settembre 2021

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