Melatonina ai bambini: è davvero sicura?

Melatonina ai bambini: è davvero sicura?

La melatonina è un neurormone prodotto dall’epifisi che ha un effetto sui ritmi sonno-veglia, ed essendo prodotta soprattutto in assenza di luce, favorisce lo stabilirsi dei ritmi circadiani, facilitando il sonno nelle ore notturne e lo stato di veglia durante il giorno. Questo ormone, è bene saperlo, è naturalmente assente nei neonati e comincia a venire prodotto, in piccole dosi, solo dopo i tre mesi, in dosi minime e di certo inferiori a quelle che i bebè ricevono insieme alla camomilla in certi prodotti commerciali.

La secrezione di melatonina non solo si incrementa nelle ore notturne, ma  influenzata anche da fattori stagionali (se ne produce di più in inverno) e da numerose altre circostanze.

Si è inoltre scoperto che durante la gravidanza ne viene prodotta anche dalla placenta, e che dopo il parto viene fornita al neonato attraverso il latte materno (leggere qui per approfondire). 

La somministrazione di melatonina influisce sull’addormentamento, favorendolo, ma non sui successivi risvegli, in altre parole, non incide sulla «robustezza» del sonno.

L’uso farmacologico di melatonina nei bambini anche piccolissimi ha avuto un crescente entusiasmo negli ultimi anni, e sempre più viene utilizzata su bambini peraltro sani, semplicemente per favorire il loro sonno. Il marketing la promuove come una sorta di nuova «camomilla», decantandone la «naturalità».

C’è un piccolo dettaglio però. La melatonina NON è stata sperimentata mai per l’uso in bambini sani. Non vi sono ricerche sui neonati e i bambini sotto i sei anni, e comunque gli studi esistenti sulla somministrazione di melatonina ai bambini si basano su esperimenti fatti su bambini che per qualche motivo (danni neurologici, cecità, ecc) avevano reali disturbi del ciclo sonno-veglia.

Ma allora, se non è stato testato, com’è possibile che questo ormone venga venduto con tanta leggerezza, addirittura come farmaco da banco? Semplice: le ditte produttrici lo hanno registrato come integratore invece che come farmaco, bypassando così i controlli più rigorosi. Se ne esaltano le proprietà calmanti e antiossidanti, ma si tace sul fatto che si tratti di un vero e proprio ormone, anzi neuro-ormone, così come anche si tace il fatto che abbia interazioni complesse (di potenziamento o di inibizione) con molti altri ormoni: ossitocina, ormone della crescita, ormoni sessuali. Come si tacciono gli effetti negativi del suo uso a lungo termine: depressione, aggressività, e sono stati riportati casi di morte improvvisa del lattante in cui si riscontravano alti livelli di melatonina esogena (cioè non prodotta dall’organismo).
Informazioni aneddotiche infine riportano che l’uso prolungato di melatonina nei bambini piccoli può portare ad assuefazione (necessità di dosi crescenti per ottenere lo stesso risultato) e di dipendenza (il bambino ha crisi di insonnia se il trattamento viene sospeso).

Consideriamo quindi che:

  • Nonostante sia venduto come integratore, si tratta di un vero e proprio farmaco, che interagisce in modo complesso con tante funzioni dell’organismo, e non solo con il sonno;
  • Non è stato testato, per efficacia e sicurezza, sui bambini piccoli:
  • Non è vero che sia privo di effetti avversi;
  • Viene dato a bambini molto piccoli che, per natura, non produrrebbero ancora questo ormone;
  • Viene somministrato a bambini sani, che hanno il solo difetto di avere il sonno leggero e svegliarsi spesso la notte, cosa normalissima e fisiologica nei primi mesi e anni di vita.

Il fatto che una sostanza sia naturalmente prodotta dal corpo umano non la rende per questo motivo innocua e sicura in ogni circostanza. Somministrare precocemente a un bambino un ormone che produrrebbe naturalmente da solo, in quantità crescenti, a tempo debito, costituisce un azzardo anche perché non sappiamo quanto questo intervento esterno possa andare ad alterare il delicato equilibrio e la “taratura” nella produzione endogena di questo ormone, anche a lungo termine.  I bambini piccoli si svegliano spesso e facilmente la notte: non è un difetto, ma un modo per proteggerli dal sonno profondo, che nei primi mesi espone il bambino alla morte improvvisa (SIDS). Madre natura avrà avuto le sue buone ragioni per non dotare i neonati della capacità di produrre questo ormone; non è certo per torturare neonati e genitori con i risvegli notturni del bebè.

Occorrono studi randomizzati sugli effetti della melatonina somministrata a bambini sani; ma occorre soprattutto riappropriarci della consapevolezza che sonno e risvegli sono un fatto naturale, e che per aiutare davvero il bambino a prendere sonno, è importante rispettare il ciclo della luce e del buio, e accompagnare i nostri figli nell’addormentamento stando loro accanto, evitando gli stimoli eccitanti nel pomeriggio-sera, allattandoli, coccolandoli, e non con un po’ di gocce in una bibita.

L’abstract (in inglese) dello studio può essere letto qui.

Antonella Sagone, 18 gennaio 2023

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.