poppate molto frequenti sono la normalità

Poppate frequenti? Sono la normalità

Quante poppate ci si aspetta che faccia un neonato alla nascita? E a uno o due mesi?

Spesso si sente dire che i neonati possono poppare 7-8 volte nelle 24 ore, e vengono proposte ai genitori tabelle nelle quali le poppate sono distribuite uniformemente durante il giorno, con un intervallo più lungo la notte; si suggerisce anche l’idea che col passare delle settimane il numero delle poppate dovrebbe diminuire fino a 5-6 poppate nel terzo-quarto mese, mentre il volume di latte assunto ad ogni poppata dovrebbe progressivamente aumentare, secondo formule come 150 grammi al giorno per chilo di peso per giorno di vita, diviso per 6-7 poppate al giorno, fino ad arrivare a 180-250 gr di latte ad ogni poppata: questo porterebbe ad offrire ad esempio 75 grammi a poppata al primo giorno, ma già dal terzo giorno i 200 grammi sarebbero superati! Un’altra formuletta molto popolare raccomanda di fare 7-8 poppate al giorno (quindi circa ogni 3 ore) dando 10 grammi a poppata il primo giorno, 20 il secondo, 30 il terzo e così via.

Ma che senso hanno tutti questi schemi?

I neonati non hanno pasti tutti uguali ad intervalli sempre identici (come, d’altronde non li hanno nemmeno gli adulti). A partire dal terzo giorno poi, più o meno in corrispondenza con la montata lattea, i neonati sono molto voraci e poppano con grande frequenza, e questo garantisce un avvio ottimale della lattazione.

In disaccordo con il modello, mutuato dall’alimentazione al biberon, delle poppate ad orari e basate su un volume fisso di latte, l’orientamento attuale suggerisce di allattare “a richiesta” del bambino, e indica come numero minimo di poppate giornaliere 8, ma avvisa che ci si aspetta che la maggioranza dei neonati poppi più di frequente, ad esempio 10-14 poppate al giorno, che corrisponderebbe a una poppata ogni 2 ore o poco meno, con variazioni nell’intervallo e nel volume di latte assunto.

Questo modello di allattamento “secondo i segnali” del bambino (on cue nella terminologia inglese) si avvicina maggiormente a modalità più fisiologiche; ma ancora non è fondato né sull’osservazione dell’allattamento al seno in condizioni veramente naturali, né su elementi di fisiologia e anatomia che ne rafforzino la credibilità.

La ricerca

Il neonatologo Nils Bergman ha voluto esplorare questa questione da un punto di vista più obiettivo, e cioè analizzando le dimensioni medie dello stomaco del neonato, e la velocità di svuotamento.

Esaminando gli studi disponibili emerge che lo stomaco di un lattante è grande grosso modo come il suo pugno, e quindi alla nascita ha una capacità di circa 10 ml; e il latte materno si assimila molto rapidamente per cui lo svuotamento dello stomaco avviene, nel neonato a termine, in circa un’ora. C’è da considerare che la concentrazione di grassi nel latte umano è variabile; una maggiore concentrazione porta a senso di sazietà più prolungato, mentre una concentrazione minore causerà una più rapida assimilazione del latte e quindi un intervallo di tempo più ravvicinato.

Resta il dato di fatto che, secondo gli studi esaminati da Bergman, la frequenza fisiologica di poppata nel neonato dovrebbe essere di circa 24 poppate al giorno, forse qualcuna di meno la notte ma sempre molto frequenti. E non è forse un caso che anche i cicli di sonno del neonato siano inizialmente di circa 40 minuti / un’ora.

Questo potrebbe gettare il panico fra le neo-madri; ma ricordiamo anche che queste poppate comporterebbero l’assunzione di quantità molto più esigue di latte e, se la suzione del bambino non ha subito interferenti e il posizionamento al seno è corretto, anche a poppate non molto lunghe.

Consideriamo anche che i dati antropologici mostrano che in popolazioni vicine allo stato di natura i neonati sono portati addosso alle madri h24, e il loro allattamento consiste in un numero imprecisato di brevissime poppate, anche 10-15 in un’ora.

Conclusioni

La specie umana ha grande plasticità, e quindi il neonato può adattarsi a poppare entro un ampio range di frequenza e volume; tuttavia questo non deve farci dimenticare le caratteristiche fisiologiche della nostra specie, e ci invita a non forzarne troppo i ritmi previsti dalla natura.

Un’alimentazione che forzi il neonato ad assumere volumi di latte maggiori della capacità del suo stomaco può essere per lui un’esperienza stressante, e portare più facilmente a fenomeni di reflusso e di ipoglicemia. Cicli di circa un’ora sembrano avvicinarsi meglio alle aspettative biologiche previste per la nostra specie.

Per finire, specie nelle prime settimane un allattamento quasi “continuo” mantiene alta la prolattina, permettendo una calibrazione ottimale della produzione, e porta a frequenti picchi di ossitocina, che favoriscono le contrazioni uterine prevenendo le emorragie e riportando l’utero più rapidamente alle sue dimensioni originarie.

Senza lasciarsi irretire dall’ennesima regola o schema, ricordiamo che ogni bambino è diverso, ogni poppata è diversa per situazione e per composizione del latte, ogni giorno è diverso, e che quindi le poppate specialmente nei primi mesi avranno un andamento caotico, variabile e poco prevedibile; tuttavia teniamo presente ciò che ci suggeriscono gli studi e quindi ricordiamoci di considerare un allattamento molto frequente come caratteristica normale e salutare per la specie umana.

L’abstract (in inglese) dello studio può essere letto qui.

Antonella Sagone, 12 aprile 2023

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