Il fatto è che noi mangiamo proprio per trarre dai cibi il nostro nutrimento, cioè avviene un processo di assimilazione nello stomaco e nell’intestino e poi i prodotti di questo processo vanno nel sangue, che li trasporta in tutto il corpo, per essere utilizzati laddove è necessario. In questo senso, TUTTI i tessuti del nostro corpo sono “emoderivati”, perché fatti delle sostanze che traiamo dal nostro cibo e che trasportiamo nel sangue.
Anche se i cibi non vanno così come sono nel sistema circolatorio, i loro sottoprodotti sì. Quindi ovvio che, quando si mangiano i legumi, le bucce NON vanno nel latte; chiaro che non va nel latte il gas delle bibite gasate (come a volte si sente dire!): quello che non finisce nel sangue, non finisce nemmeno nel latte. Però nel latte finisce una quantità di sostanze assunte mangiando; e quindi il latte cambia sapore secondo i cibi, e sì, a volte può dare allergie, anche se succede molto più di rado di quanto si creda.
Se proprio si vuole dare una definizione di cosa è il latte, quindi, non ha senso chiamarlo “emoderivato”. Semmai si può definire un tessuto liquido, così come lo è il sangue. Ma la cosa più semplice da dire è che sì, una parte di ciò che mangiamo, una volta trasformato, va nel sangue, e dal sangue al latte, ma questa non è una brutta cosa, bensì proprio ciò che deve succedere, perché sono proprio tutte queste sostanze che rendono il latte ciò che deve essere: saporito e nutriente.