Ora di dormire: lo spiega il latte materno
Il ritmo circadiano è quello che ci fa distinguere il giorno dalla notte, predisponendoci al sonno nelle ore notturne e all’attività in quelle diurne. Il nostro organismo modifica così il suo stato neurocomportamentale grazie a una serie di ormoni che favoriscono queste variazioni fra sonno e veglia. Ovviamente l’alternarsi di luce e buio incide direttamente sul nostro sistema nervoso; ma anche indirettamente, innescando delle variazioni in una serie di sostanze prodotte dal nostro organismo.
Gli elementi che hanno fluttuazioni fra notte e giorno sono numerosi, fra questi l’ormone tiroideo, il cortisolo, il triptofano, la leptina, i fattori immunitari, la melatonina (quest’ultima, l’ormone ben noto per favorire il sonno).
La cosa davvero interessante è che questo studio ha rilevato queste fluttuazioni di ormoni anche nel liquido amniotico e nel latte materno. In pratica, l’apprendimento a differenziare giorno e notte comincia appena prima di nascere, e dopo la nascita è guidato anche dall’assunzione del latte materno.
I ricercatori fanno una serie di deduzioni interessanti partendo da questa constatazione, e in particolare si soffermano a riflettere su quei fattori che possono «scombinare» questo apprendimento neurochimico. Infatti, essendo la produzione di questi ormoni influenzata dall’esposizione alla luce, il bambino può venire fuorviato dall’abitudine di essere messo a dormire al buio di pomeriggio, o, al contrario, di essere esposto a luci forti (come quelle elettriche) durante le ore di buio.
Di più, queste interferenze altereranno le fluttuazioni ormonali anche nella madre, e quindi anche la concentrazione relativa di queste sostanze nel latte.
E che dire di quei bambini che bevono il latte tirato dalla mamma? A questo punto sappiamo che il latte tirato la mattina avrà una «informazione temporale» diversa da quello tirato la sera…
Certo, alla fine i bambini si adattano e apprendono comunque a dormire la notte, compresi quelli che non usufruiscono del latte materno; ma ora sappiamo cosa può rendere loro più facile questo apprendimento.
In conclusione, se vostro figlio si sveglia di notte e cerca il seno per riaddormentarsi, non prendetevela con l’allattamento: il latte gli serve appunto per imparare a dormire!
Il testo integrale (in inglese) dello studio può essere letto qui.
Gentile dottoressa, lei consiglia l’assunzione di gocce di melatonina ai neonati? Cosa ne pensa?
salve Jenny
no, non consiglio questa soluzione. La Melatonina è un ormone (anche se viene commercializzato come integratore) e non vi sono studi che ne attestino l’efficacia e la sicurezza nei bambini piccoli.
Ne parlo in questo articolo, appena pubblicato!
https://antonellasagone.it/2023/01/18/melatonina-ai-bambini-e-davvero-sicura/