Cosa deve mangiare una mamma che allatta?
Togli tutti i cibi che “potrebbero” essere contaminati da batteri: uova, verdure non ben lavate, frutti di mare, alghe da mari inquinati. Poi togli tutti i cibi più facilmente “allergizzanti”: latte, arachidi, soia, mais, pesce, agrumi, fragole e chi più ne ha più ne metta. Poi togli i cibi che fanno andare via il latte: asparagi, carciofi, salvia, prezzemolo. Poi leva anche quelli che fanno venire le coliche: legumi, cavoli, broccoli, cavolfiore, eccetera. Proibiti tutti i grassi, i fritti, i cibi pesanti o tuo figlio farà indigestione. Evita i funghi, sono epatotossici. Peperoncino? Ma che sei impazzita? Via, via. Infine leva tutti i cibi che possano insaporire troppo (non sia mai che il latte possa avere un sapore!): aglio, cipolla, aromi e odori, erbette varie. Ah dimenticavo: patate, pomodori e melanzane sono solanacee – praticamente col latte gli dai il veleno. E via tutta la frutta estiva… perché? E che ne so, ma lo ha detto la cognata di un mio lontano cugino, che è molto addentro in queste cose.
Non dimenticherò mai una delle prime mamme a cui ho fatto consulenza. Il suo bimbo di un mese, allattato esclusivamente al seno, un giorno era calmissimo, quello dopo isterico. Un momento dormiva tranquillo, un minuto dopo piangeva inconsolabile. Un rompicapo! Dopo tre giorni di telefonate in cui avevamo sviscerato ogni cosa senza trovare nulla di sbagliato – suzione perfetta, poppate frequenti, pannolini abbondanti, crescita OK, a un certo punto la mamma esprime un sospetto: “Ma non sarà per caso che il bambino si innervosisce per il tè che mi prendo?” Beh, dico io, quanto mai ne prenderai? E lei: “Due litri e mezzo al giorno”. Ma perché mai, le chiedo, prendi tutto quel tè?? “Eh! Per forza, altrimenti con la dieta che faccio come mi reggo in piedi?” Viene fuori che, appunto per eliminare tutto ciò che per un verso o per l’altro poteva danneggiare il bambino, si cibava da un mese, ad ogni pasto, solo di: pasta in bianco condita con l’olio, agnello al vapore, lattuga e mezza mela.
Sfatiamo qualche mito
Cominciamo col dire che i sapori del cibo passano nel latte. Ebbene, sì! Ma perché questo dovrebbe essere una brutta cosa? I bambini assaggiano la varietà dei sapori del cibo che la mamma mangia, già quando sono nel suo grembo, attraverso il liquido amniotico (e sì, ci sono studi ecografici che mostrano che il bambino ha già preferenze e deglutisce attivamente con i sapori che gli piacciono). Quando si attacca al seno ritrova i sapori già noti che ha assaggiato durante la gestazione. Ecco perché la mamma deve mangiare variato, senza fare diete strane in gravidanza o allattamento, e anche saporito! Così il bambino sarà facilitato anche durante la fase dello svezzamento, se gli riproporremo i cibi di tutta la famiglia. Un approfondimento su questo tema si trova in questo articolo.
Anche le spezie rientrano nei sapori che possono piacere al bambino. In particolare, aglio e cipolla sembrano essere particolarmente apprezzati dai lattanti, proprio il contrario di ciò che si dice, come dimostra questa ricerca. E a proposito di cibi piccanti: anche il piccante va nel latte. Ma anche a questo in una certa misura il bebè si abitua già in utero. In Paesi dove il piccante è molto usato, come ad esempio l’India, semplicemente gestanti e donne che allattano ne usano un po’ meno.
E cos’è questa storia che la mamma che allatta dovrebbe evitare tutti i cibi che sono a rischio di essere avariati, contaminati da batteri o tossici? TUTTI dovrebbero evitare cibi non sicuri! Ma non è il cibo in sé a essere pericoloso, ma il modo in cui viene lavorato, conservato, trattato. Basta acquistare cibi che vengono da filiere controllate, così come si dovrebbe fare sempre e non solo se si allatta un bambino!
Ci sono cibi che mandano via il latte? Sembra che la salvia abbia una leggera proprietà galattofuga, ma solo se la sostanza attiva viene assunta in dosi concentrate, che significa come gocce ed estratti; non certo la fogliolina di salvia messa nell’arrosto o nei fagioli! Per quanto riguarda carciofi e asparagi, anche quelli non provocano alcuna catastrofica perdita del latte.
Passiamo ora ai cibi che farebbero venire le coliche ai bambini: cavoli, broccoli e simili, e tutti i legumi. Qui siamo davvero nel campo delle dicerie. Le crucifere (la famiglia dei cavoli) in Cina sono i cibi più raccomandati alle nutrici. E quello che a volte disturba l’intestino sono le bucce dei legumi, che ovviamente non finiscono nel latte, anche se c’è chi giura di averle viste nelle feci del bambino allattato (ma come sono passate dal capezzolo??). Perché privarsi di preziose fonti di antiossidanti e di proteine vegetali, per non parlare del gusto? Piuttosto, sembra effettivamente che in alcuni bambini le coliche possano essere scatenate da un eccesso di proteine del latte, quindi anche formaggi… ma solo in una piccola percentuale, per cui è giusto moderarsi ma inutile fasciarsi la testa in anticipo! Per approfondire, leggete questo articolo.
Per quanto riguarda le allergie, nessuno può prevedere se un dato cibo sarà allergizzante per un individuo, nemmeno se i suoi genitori non lo tollerano: le allergie specifiche non sono ereditarie, ma lo è solo la generica tendenza ad avere reazioni allergiche. Quindi, poiché non si può prevedere prima se c’è un’allergia a una certa molecola, è perfettamente inutile fare diete preventive, ma semmai a posteriori, se il bambino allattato manifesta sintomi allergici (orticaria, asma, eczema), si faranno i dovuti approfondimenti, e solo quando è opportuno la mamma potrà provare a fare una dieta a eliminazione per identificare gli eventuali allergeni nella sua alimentazione.
Fragole e pomodori, infine, fanno parte di una particolare categoria di cibi che hanno cattiva fama in quanto sono ricchi di istamina (il mediatore chimico delle reazioni locali allergiche), quindi non sono cibi allergizzanti in sé. Anche in questo caso, è inutile privarsi di questi cibi così buoni, ricchi di vitamina C e importanti nella nostra tradizione culinaria, se non ci sono reazioni evidenti nel bambino allattato.
E i grassi? L’alimentazione materna può influire in parte sulla qualità dei grassi, cioè se mangi grassi saturi anche nel tuo latte prevarranno grassi saturi, o viceversa; questo significa che curare l’alimentazione e assumere alimenti con grassi insaturi (specie gli omega 3) è un’ottima cosa. Ma la quantità di grassi del latte (cioè la percentuale di grassi rispetto al volume totale del latte, nelle 24 ore) NON è influenzata dalla dieta materna, cioè rimane sempre uguale sia che la mamma mangi tanti grassi che pochi grassi. E ricordiamoci che i grassi sono importantissimi per la crescita del bambino e lo sviluppo del suo sistema nervoso, per cui non è una buona idea privarsene in gravidanza o in allattamento. Per ultimo, il latte umano contiene parecchio colesterolo – se volete approfondire la cosa leggete questa ricerca. Ma questa non è una cosa negativa, Anzi, nel neonato il colesterolo è importantissimo per lo sviluppo cerebrale e proprio per questo la natura lo fornisce in abbondanza nei primi mesi di vita tramite il latte della mamma.
Non è necessario essere perfezioniste!
Certo, meglio mangiare sano. E se la mamma che allatta mangia in modo poco sano o carente, a lungo andare il suo corpo prende ciò che manca dal suo organismo, e quindi poi può sviluppare delle carenze. Ma questo non avviene da un giorno all’altro; per fare un latte adeguato non è necessario mantenere sempre una dieta rigorosamente salutista. Non è, ad esempio, la dieta vegana o vegetariana ad essere a rischio di carenze (per approfondire vedere qui): qualsiasi tipo di alimentazione può essere a rischio se è squilibrata, quindi dipende da ciò che si mangia, e l’assortimento dei cibi è tale per cui c’è ampio spazio per stili alimentari diversissimi fra loro ma ugualmente completi e nutrienti. Persino il latte di donne gravemente denutrite è sufficientemente adeguato. Naturalmente noi non vogliamo che la mamma che allatta sia malnutrita; ma questo significa che certamente il latte non scade di qualità solo perché la mamma non fa una dieta men che perfetta!
E in fondo, non è difficile mangiare non dico in modo perfetto, ma sufficientemente sano: l’importante è assumere cibi sani, variati, il più possibile vicini al loro stato originario quindi non troppo lavorati industrialmente; frutta e verdura cruda si possono sgranocchiare al volo senza preparazione, esistono proteine vegetali gustosissime, come l’hummus (crema di ceci) o la crema di lenticchie decorticate che si fa in 10 minuti di pentola a pressione e che si può spalmare al volo sul pane, o il tahini (crema di sesamo) che è nutrientissimo e ricco di minerali, sempre sul pane oppure aggiunto a crudo ad altri alimenti, si possono sgranocchiare mandorle, noci o pistacchi come snack, e alla fine anche una pizza a taglio con qualcosa sopra può essere un pasto veloce e ricco ogni tanto… anche le madri pigre possono cavarsela!
Alla fine, cosa c’è di veramente vietato in allattamento? A parte l’alcool, che sarebbe decisamente da evitare (vedere qui perché) e gli eccitanti (caffè, tè, cioccolato), da assumere con prudenza (qui qualche informazione), durante l’allattamento puoi davvero mangiare di tutto e anche rilassarti senza preoccuparti di dover fare diete che spesso sono un inutile rosario di privazioni! Concediti il piacere di mangiare secondo il tuo gusto, secondo le abitudini della tua famiglia, e anche se magari puoi cogliere l’occasione per rendere più sano il tuo stile alimentare, concediti anche qualche strappo quando ne hai voglia: pensa che mentre gusti i tuoi piatti stai educando al gusto anche il tuo bambino attraverso il tuo latte, così che quando sarà il momento si accosterà ai cibi della tua famiglia con curiosità e piacere!
Se hai dubbi rispetto alla tua alimentazione in allattamento, comunque, puoi approfondire la tua specifica situazione attraverso una consulenza professionale.